00 16/09/2010 11:26
Le gemme come vengono attualmente chiamate non sono esattamente le stesse alle quali gli antichi Egizi, Greci, Romani ecc che si riferivano indicandole con il nome che ci hanno poi trasmesso.
Infatti gli antichi non erano sicuramente in grado di analizzare la composizione chimica delle gemme, perchè catalogavano questi bei cristalli in base a dei criteri empirici più semplici, primo tra tutti il colore.
Vediamo un po' questa associazione di nomi e di colori.

Il rubino era sicuramente una gemma rossa come quella attuale (il nome deriva dal latino ruber = rosso), ma quasi altrettanto probabilmente non era quasi mai un cristallo di corindone, vale a dire di quel minerale dal quale si ottengono ai nostri giorni i preziosi rubini (quelli più pregiati vengono attualmente da Mogok, nella oggi tristemente celebre Birmania), perchè la corindone è estremamente rara nelle zone abitate dai nostri antichi. Perchè, esistendo molti minerali allo stato cristallino di un bel colore rosso, è assai probabile che con il nome di rubino venivano probabilmente indicate gemme che noi oggi chiamiamo spinello (il nome deriva probabilmente dalla struttura a forma di spina di questi cristalli),
tormalina (dal francese tourmaline, che probabilmente a sua volta derivante dal termine cingalese toramalle) o granato (che prende il nome dal colore del frutto del melograno).
Inoltre ricordo che le corindoni sono pietre durissime (9/10 della scala di Mohs), le tecniche di lavorazione di questo tipo di cristalli sono relativamente recenti e che in genere i cristalli di corindone grezzi sono molto meno appariscenti prima del taglio. Perchè è assai probabile che se gli antichi indossavano davvero questo tipo di cristalli lo facevano portandoli ancora piuttosto grezzi ed opachi, con un aspetto sgraziato, a meno che avessero avuto la fortuna di trovarne alcuni già belli modellati e lucidati dall'azione di madre natura.
Un'altra cosa per concludere: nell'antichità alle gemme rosse sono state dati altri nomi oltre a quello di rubino, tra essi quello di carbonchio (ardente come il carbone), che poteva essere stato dato sia ad un rubino/corindone (improbabile, comunque se si prende come base il colore del carbone ardente sarebbe quello che oggi si indica come corindone padparadsha) oppure ad un granato (varietà spessartina).

L'ametista significa letteralmente "non ubriaco" perchè si riteneva che combattesse l'ebbrezza inoltre Leonardo riteneva che dissipasse i cattivi pensieri ed accelerasse i processi mentali. Oggi con questo nome si indica solitamente un cristallo trasparente di quarzo di colore viola più o meno intenso, quindi un minerale relativamente meno costoso rispetto ad altri, perchè meno raro. Ma come per il rubino moltissimi minerali allo stato cristallino possono prendere delle tonalità violacee (tra l'altro alcuni di quelli già indicati sopra, come spinello e tormalina, a cui aggiungo iolite, kunzite e morganite che è un berillo rosa/violaceo) minerali spesso assai più rari del quarzo e quindi più costosi (e questo discorso vale un po' per tutte le gemme), pensate che col termine ormai caduto in disuso di Ametista Orientale, fino a pochi anni fa si indicavano delle corindoni di colore viola, perchè della stessa preziosità di rubini e zaffiri!